lunedì 6 settembre 2010

Women - live @ Cargo, London, 01/09/2010

Il problema più grosso con i concerti a Londra è: + hype +supporting band piuttosto dilettantistiche e derivative di cui si farebbe volentieri a meno. Ci deve essere qualcosa di meglio insomma! Anche in questa occasione ho assistito all' imbarazzante prova dei Weird Dreams, che nonostante tutto pare abbiano un discreto seguito di zii e cugini. Ah.

Fortunatamente a seguire Idiot Glee, seppur non proponendo niente di trascendentale, ha deliziato le mie orecchie con la sua voce vellutata.  Alla base del suo progetto ci sono due idee semplici e vincenti ovvero il cantato un pò anni '50 abbellito da armonie vocali assolutamente Wilsoniane e una tastiera coadiuvata da effettistica (e parlo di cose normalissime come delay, reverse, riverbero, chorus) usata con moderazione e gusto, tanto da creare un'atmosfera davvero molto piacevole. Devo ammettere di aver apprezzato anche la cover di Ain't no sunshine eheheh...

I Women non son certo di quegli artisti che amano farsi aspettare, ma piuttosto saltano letteralmente di qua e di là, vanno avanti e dietro mentre si preparano a salire definitivamente sul palco.  Istintivamente mi aspettavo aprissero il concerto con uno qualsiasi dei numerosi pezzi forti del loro omonimo disco di debutto e invece no, hanno una nuova storia da raccontare e un nuovo album da farci ascoltare, sferrando un duro ma composto colpo al pubblico, che probabilmente condivideva le mie stesse perplessità iniziali. Ricordo molto bene un simpaticone tra il pubblico commentare ad alta voce: "You're not Women". Tralasciando il gioco di parole posso confermare che i Women non si sono fossilizzati nè evidentemente scomparsi dopo il debutto, anzi hanno dimostrato di essere una vera band, che evolve man mano il proprio suono.

Il nuovo album Public Strain, ascoltabile gratuitamente sul loro myspace, mi ha lasciato un pò perplessa inizialmente, più che altro perchè l'influenza post-punk che mi aveva attirato al tempo si è affievolita. Niente di male comunque, il nuovo disco ha parecchi bei pezzi come Heat Distraction, China Steps, Drag Open, Locust Valley, Venice Lockjaw, Eyesore che sfoggiano rimandi alla ritmica dei Velvet Underground, ai mai abbastanza apprezzati This Heat, al rumorismo dei Sonic Youth, alle atmosfere dilatate e alla voce "fuori campo" dei Beach Boys. Sei pezzi su undici a questo livello non sono pochi di certo.

Alla qualità delle canzoni si aggiungono, in dimensione live, elementi insostituibili quali energia, giovinezza (e qui ci vuole), professionalità, dedizione, che rendono davvero unica ed eccellente questa band e la distinguono dalla massa dei gruppetti. Tutto sommato quindi il nuovo materiale funziona molto meglio live che su disco. Che dire, se potete andate assolutamente a vederli!

Per fortuna la band non lesina sui pezzi del primo album, e ci regala un bel pò di "nuovi classici" quali LawncareShaking HandsBlack Rice, e Cameras. Trovate i video qui sotto. 

Il motivo per cui non ho ripreso mentre suonavano i pezzi del nuovo album è molto semplice: ero impegnata ad ascoltare!  Peggio per voi se non andate a vederli quindi. :)


Lawncare



Shaking Hands

1 commento:

zuniele ha detto...

I video mi han fatto tornare in mente che il disco mi era piaciuto.
Shaking Hands live spettacolo :D