venerdì 18 dicembre 2009

Sono viva. (una bozza di quattro mesi fa)


Lo so, lo so, ho abbandonato il blog, l'ho trascurato, me l'avete fatto notare in molti. Che dire, Londra ti risucchia, ti ruba tempo...è come andare in missione nello spazio, i costi sono enormi ma si spera che ne valga la pena. Capito no? Ho voglia di condividere quello che ho capito in questi due mesi,, sempre riguardo alla musica. Come prima cosa ho capito che il mio stato d'animo attuale mi impedisce di ascoltare quasi tutto che non sia in linea con l'ambiente che mi circonda, se non sporadicamente. Mi sento diversa, ora non sono in un non-ambiente o terra di nessuno come sono stata per tutta la vita, un posto mentale che puoi arredare come vuoi..sono in un luogo che ti sconvolge, ti richiede una buona dose di attenzione, perchè è necessario scegliere tra miliardi di proposte. O sei fuori o sei dentro, e dentro c'è un casino bestiale, altro che arredare! Anzi il concetto stesso di arredare musicalmente il proprio habitat n0n ha assolutamente senso qui, è tutta una questione di saper abitare ovunque, almeno così pare a me. Cosa ascolto? QUANDO ascolto musica? In realtà sempre, per la strada c'è gente che suona, nella metro gente che suona, nell'autobus se sono molto stanca o molto presa dai miei pensieri mi sembra di sentire musica anche quando non c'è. La gente che parla, che sale, che scende, che si muove, tossisce, la voce perennemente gentile che ti informa ad ogni fermata, il rumore del lettore della Oyster card, tutti questi frammenti si amalgamano e acquistano un senso umano e musicale. In qualsiasi locale o supermercato o negozio, musica. Ma sto divagando, in fin dei conti il momento musicale in senso stretto di ogni mia giornata è appunto il viaggio in autobus per andare al lavoro, ben due ore che senza musica sarebbero completamente perse. Quindi, cosa ascolto, cosa ho ascoltato in questi due mesi? Dubstep, ossessivamente. Shackleton come se fosse linfa vitale, la compilation di Mary Anne Hobbs, Kode9, Skream, D10...tutta gente che se vivessi al sud di Londra  e non a Islington potrei incontrare magari facilmente al negozio di dischi, ma che conto di poter stalkerare al più presto nel locale "giusto" e nella serata "giusta". Voglio entrare nella loro testa, vedere quello che loro vedono, capire da dove esce questa musica meravigliosa, che ha esattamente lo stesso identico ritmo della città, la stessa atmosfera, i colori, la complessità. Voglio partire,cambiare, andarmene dall'Italia con la testa, non solo fisicamente. In quel paio di giorni in cui sono uscita di casa ad un'ora decente, col sole e non di notte, mi è capitato di ascoltare i Grizzly Bear o il nuovo degli Espers, qualcosa di leggiadro che mi tirasse su, ma dato che esco quasi sempre di casa di notte, alle 5 o alle 6 di mattina sarebbe completamente inadeguato non credete? Quindi dubstep e elettronica varia, più cupa possibile. Konntinent, 10-20, William Basinsky, Tim Hecker, Boxcutter, 2562, Dub FX, Giuseppe Ielasi, Gregg Kowalsky, Mokira, quel che di meglio ha offerto il 2009. Cos'altro c'è di rilevante nel 2009 (ma temo di essermi persa un bel pò di roba) che non rientri strettamente nel genere elettronica o dubstep (generi a cui come avrete capito mi sto dedicando anima e corpo)? Direi innazitutto Son Lux, The G, i LO MOdA, Sunn O))), TuNe-YaRdS, Il nuovo dei Flaming Lips. Se li avete mancati vi consiglio di andarli a cercare, capisco siano tanti nomi ma conosco i miei lettori e sono sicura che conoscete la maggior parte di queste uscite.